Apprendo dal quotidiano di ieri: una giornalista della NrK,
prestigiosa tv pubblica norvegese, è stata oggetto di una singolare
chiamata d'attenzione da parte dei superiori. Motivo? Una minuscola
croce (portata abitualmente al collo dall'annunciatrice di
quest'informativo) è stata notata da dei telespettatori che, pare,
si siano sentiti minacciati e offesi (??). Altri ancora vi avrebbero letto un
segnale di non imparzialità da parte della rete televisiva.
Mi chiedo: se quella giornalista avesse avuto al collo un un piccolo
simbolo dell'Om induista, o il gioiellino trigemmato buddhista, la
mezzaluna con la stellina, la stellina a sei punte, un minuscolo
menorah, il simbolino del Buon Pastore, del pesce, le lettere IHS, o un solo orecchino a destra o a sinistra... : se ne sarebbe
accorto qualcuno? Qualcuno si sarebbe sentito offeso? Forse sì. O
forse no. Io di sicuro no. Perché ? Mah! Per un
semplice motivo di buon senso, di normale rispetto verso la simbologia che
ognuno vuol dare al proprio abbigliarsi. A chi verrebbe in mente di
protestare perché un politico porta l'orecchino o
una piccola luna calante disegnata sulla cravatta? Chi si sognerebbe
di depennare le numerose edicole dedicate alla Madonna, incastonate negli edifici del
centro storico di Roma, solo perché alcuni passanti si sentono offesi o
minacciati?
Sono cattolico, ma un simbolo religioso - di qualsiassi religione - portato con
contegno, non mi darebbe nessun fastidio. Sono convinto che anche questi semplici
gesti di "ordinaria/normale tolleranza" determinino la messa in atto di quella laicità cui molti si riempiono la bocca,
senza forse sapere con esattezza di cosa in realtà si tratti. Una società
autenticamente/civilmente laica è la più solida garanzia di
libertà di espressione religiosa. Sempre che quest'ultima
non includa aspetti che siano di scherno o di minaccia alla collettività.
Francamente, non vedo minaccia alcuna in una piccola croce; al meno che non la si voglia rivestire artificialmente di significati estranei ad essa. Ma in questo caso si tratterebbe di adulterazione, manipolazione, e l'onestà intellettuale di una società che si ritiene adulta e culturalmente elevata, dovrebbe saper soprassedere e/o contrarrestare tali disonesti tentativi.
Francamente, non vedo minaccia alcuna in una piccola croce; al meno che non la si voglia rivestire artificialmente di significati estranei ad essa. Ma in questo caso si tratterebbe di adulterazione, manipolazione, e l'onestà intellettuale di una società che si ritiene adulta e culturalmente elevata, dovrebbe saper soprassedere e/o contrarrestare tali disonesti tentativi.
Paradossale che pochi avvertano la reale minaccia di numerosi e ben visibili programmi
inappropriati, contenuti negli orari di protezione al minore.
Paradossale che nessuno si lamenti quando croci e rosari vengono ostentosamente ciondolati su passerelle d'alta moda o sui palchi di
certi maxi concerti. Paradossale che tale fatto sia accaduto in una
Nazione la cui bandiera reca in se' la croce. Paradossale che ci si
senta minacciati da un simbolo che - per antonomasia - esprime “non
violenza”. Eh sì: perché la non violenza attiva è
scaturita da quella croce! Più
precisamente dall'Uomo (unomo e Dio) che quel simbolo rappresenta. È
da là sopra che quell'Uomo, condannato ingiustamente, perdonò
i propri carnefici (cf. Vangelo di Luca 23,34), coronando
un'esistenza all'insegna di un nuovo e per allora non concepibile
atteggiamento: amare e fare del bene anche a chi ti procura il male (cf. ib
6,7-31.35-37).
Siamo seri! Una realtà laica, quindi pluralista e aperta al bene come quella
norvegese (et altre che si considerano tali), non può sentirsi
minacciata dal Simbolo che introdusse nelle nostre Comunità Civili
il concetto di “dignità/uguaglianza” fra le persone, di
“salvaguardia” dei più deboli: due pilastri
immancabili nelle Legislazioni delle Società chiamate...
Moderne.
Ignazio Cuncu Piano.
Ignazio Cuncu Piano.