giovedì 14 novembre 2013

MINACCIATI DA UNA MINUSCOLA CROCE.

Apprendo dal quotidiano di ieri: una giornalista della NrK, prestigiosa tv pubblica norvegese, è stata oggetto di una singolare chiamata d'attenzione da parte dei superiori. Motivo? Una minuscola croce (portata abitualmente al collo dall'annunciatrice di quest'informativo) è stata notata da dei telespettatori che, pare, si siano sentiti minacciati e offesi (??). Altri ancora vi avrebbero letto un segnale di non imparzialità da parte della rete televisiva.

Mi chiedo: se quella giornalista avesse avuto al collo un un piccolo simbolo dell'Om induista, o il gioiellino trigemmato buddhista, la mezzaluna con la stellina, la stellina a sei punte, un minuscolo menorah, il simbolino del Buon Pastore, del pesce, le lettere IHS, o un solo orecchino a destra o a sinistra... : se ne sarebbe accorto qualcuno? Qualcuno si sarebbe sentito offeso? Forse sì. O forse no. Io di sicuro no. Perché ? Mah! Per un semplice motivo di buon senso, di normale rispetto verso la simbologia che ognuno vuol dare al proprio abbigliarsi. A chi verrebbe in mente di protestare perché un politico porta l'orecchino o una piccola luna calante disegnata sulla cravatta? Chi si sognerebbe di depennare le numerose edicole dedicate alla Madonna, incastonate negli edifici del centro storico di Roma, solo perché alcuni passanti si sentono offesi o minacciati?

Sono cattolico, ma un simbolo religioso - di qualsiassi religione - portato con contegno, non mi darebbe nessun fastidio. Sono convinto che anche questi semplici gesti di "ordinaria/normale tolleranza"  determinino la messa in atto di quella laicità cui molti si riempiono la bocca, senza forse sapere con esattezza di cosa in realtà si tratti. Una società autenticamente/civilmente laica è la più solida garanzia di libertà di espressione religiosa. Sempre che quest'ultima non includa aspetti che siano di scherno o di minaccia alla collettività.

Francamente, non vedo minaccia alcuna in una piccola croce; al meno che non la si voglia rivestire artificialmente di significati estranei ad essa. Ma in questo caso si tratterebbe di adulterazione, manipolazione, e l'onestà intellettuale di una società che si ritiene adulta e culturalmente elevata, dovrebbe saper soprassedere e/o contrarrestare tali disonesti tentativi.

Paradossale che pochi avvertano la reale minaccia di numerosi e ben visibili programmi inappropriati, contenuti negli orari di protezione al minore. Paradossale che nessuno si lamenti quando croci e rosari vengono ostentosamente ciondolati su passerelle d'alta moda o sui palchi di certi maxi concerti. Paradossale che tale fatto sia accaduto in una Nazione la cui bandiera reca in se' la croce. Paradossale che ci si senta minacciati da un simbolo che - per antonomasia - esprime “non violenza”. Eh sì: perché la non violenza attiva è scaturita da quella croce! Più precisamente dall'Uomo (unomo e Dio) che quel simbolo rappresenta. È da là sopra che quell'Uomo, condannato ingiustamente, perdonò i propri carnefici (cf. Vangelo di Luca 23,34), coronando un'esistenza all'insegna di un nuovo e per allora non concepibile atteggiamento: amare e fare del bene anche a chi ti procura il male (cf. ib 6,7-31.35-37).

Siamo seri! Una realtà laica, quindi pluralista e aperta al bene come quella norvegese (et altre che si considerano tali), non può sentirsi minacciata dal Simbolo che introdusse nelle nostre Comunità Civili il concetto di “dignità/uguaglianza” fra le persone, di “salvaguardia” dei più deboli: due pilastri immancabili  nelle Legislazioni delle Società chiamate... Moderne.

                                                                            Ignazio Cuncu Piano.